Da oltre un anno facciamo i conti con un’emergenza che sfianca soprattutto dal punto di vista psicologico.
Abbiamo dimostrato resilienza e spirito di adattamento. Abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria cercando di non fermare, quando possibile, le nostre attività lavorative e le relazioni sociali.
Abbiamo utilizzato le tecnologie e le piattaforme web a disposizione per continuare a lavorare da casa, ed è sempre grazie alle moderne tecnologie che abbiamo potuto continuare a guardare negli occhi, seppur attraverso uno schermo, parenti, amici e persone care attenuando il senso di solitudine ed accorciando virtualmente le distanze. E’ una sfida che ci vede tutti protagonisti, adulti, anziani, bambini ed adolescenti.
Ma abbiamo pagato tutti indistintamente lo stesso prezzo? Cosa ha significato per gli adolescenti rinunciare alla scuola in presenza, oltre ai momenti di aggregazione e socializzazione dentro e fuori le mura scolastiche?
Se fino a qualche tempo fa eravamo soliti demonizzare i dispositivi mobili che sembravano rendere i giovani sempre troppo distratti e “disconnessi” dalla realtà, ad un tratto li abbiamo costretti a racchiudere tutto il proprio mondo dentro ad uno schermo.
Cosa ha significato tutto ciò per loro? Quali conseguenze ha comportato e quali cicatrici invisibili potrebbe lasciare questa esperienza?
Grazie al Dottor Federico Tonioni, l’1 aprile alle 18:30, cercheremo di chiarire alcuni degli aspetti psicologici legati alla pandemia, senza trascurare i due fenomeni strettamente in correlazione con l’utilizzo delle tecnologie e del web: l’iperconnessione ed il cyberbullismo.
Autore
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Consulente comunicazione - Proprietaria e direttore di testata giornalistica indipendente "L'Arte del comunicare" - P.R. - Speaker - Formatrice
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